The Vegetarian Chance

So I am living without fats, without meat, without fish, but am feeling quite well this way. It always seems to me that man was not born to be a carnivore."(Albert Einstein) August 3, 1953


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Cronache veg dal congresso di Identità Golose 2022

Pietro Leemann e Sauro Ricci durante il loro show cooking presentato dalla giornalista Eleonora Cozzella

Ormai immersi da tre anni in un presente a dir poco problematico conviene riporre le proprie speranze negli anni a venire e così ha fatto il congresso di Identità Golose (Milano MiCo Milano 21/23 aprile) dandosi come tema «Il futuro è oggi». Su questa falsariga si era svolto anche il Festival The Vegetarian Chance del 2019 intitolato appunto «Il domani del cibo è oggi». Per quanto ci riguarda avevamo voluto indicare allora nel nostro titolo un percorso lineare per annullare gli effetti dell’emergenza climatica: più dieta vegetariana e vegana, meno consumi di prodotti animali, più agriecologia, meno agricoltura industriale, più difesa della biodiversità, meno deforestazione e consumo di suolo. Il congresso di Identità Golose è stato animato come sempre dal giornalista Paolo Marchi, cofondatore dell’evento con Claudio Ceroni. Da loro l’idea di futuro è stata proposta nelle forme più diverse, a volte anche contraddittorie. Molti cuochi hanno visto la chiave del cambiamento semplicemente in una diversificazione delle ricette o degli ingredienti, ma ce ne sono stati anche altri che si sono spinti più in là con progetti concreti sia sociali che ambientali.
È il caso di Massimo Bottura con il progetto Refettorio pensato con la moglie Lara Gilmore e che in diverse città italiane ed estere distribuisce pasti a migliaia di persone e combatte lo spreco alimentare. Sempre promosso dallo chef modenese è anche il progetto Roots riservato alle donne immigrate sole. «Penso a un mondo dove non c’è bisogno di specificare se chef sia uomo o donna, ma semplicemente una persona di talento; un mondo in cui l’apertura di un Refettorio, non faccia più notizia, ma che l’idea, il seme sia sparso in ogni angolo della terra, affinché il cibo non venga sprecato, e vite non siano sciupate sotto il peso di un’ingiusta distribuzione di risorse. Dove chi arriva da un paese lontano, possa accogliere futuro in grembo, e rinascere in una cucina, come le donne di Roots, emigranti mamme single, e cuoche che ci offrono la possibilità di contaminare le nostre tavole e nutrirci del pane della diversità, la forma di ricchezza più sottovalutata» ha spiegato al pubblico Bottura.

Massimo Bottura con la sua squadra de La Francescana a Identità Golose. Credit: Brambilla/Serrani

Carlo Cracco, Corrado Assenza, Antonia Klugmann e Virgilio Martinez

Del suo impegno nei paesi in via di sviluppo ha parlato Carlo Cracco: «Recentemente con l’Ifad (Investing rural people) sono stato in Sri Lanka a sostegno di un importante progetto rivolto a sostenere le famiglie di agricoltori e le comunità rurali nelle zone più povere. Per due anni era rimasto tutto fermo, si sentivano abbandonati e senza supporto. Non dobbiamo pensare solo ai diritti, ma essere pronti a difendere ciò che è di tutti. Come la terra, appunto, che non può diventare una gara alla conquista». Da tralasciare invece il suo elogio del budino animale, «il piatto con midollo che rappresenta Milano». Confidiamo che nel rappresentare Milano ci si possa riferire a piatti più rispettosi del Pianeta.
Il valore materiale e anche spirituale del suolo e della terra, che ci dà nutrimento sono stati ribaditi da Corrado Assenza: «Io ho bisogno di sentire i profumi, di avere i vegetali tra le mani, essere in pace col creato…per poi poter avere la serenità di cucinare per gli altri», ha detto.
Pace con il suolo, ma anche con gli animali come ci insegna Antonia Klugmann. «È risaputo, dalla mia cucina ho bandito ingredienti quali foie gras, caviale, aragoste, prodotti che nel mio ristorante Vencò non ci sono e io credo che l’ego del cuoco non possa essere più importante dell’ambiente», ha detto la chef triestina, due volte a The Vegetarian Chance: nel 2014 come concorrente e nel 2017 come giudice.

Antonia Klugmann con il professor Stefano Bocchi a TVC 2017 in giuria

Dal Perù un messaggio di amore per la Terra è arrivato da Virgilio Martinez da anni impegnato in Mater, un prezioso censimento degli ingredienti del suo paese. Martinez ha presentato con sua moglie Pia Leòn un suo lavoro sul Macambo, un superfood andino pianta sorella del cacao, della quale utilizza ogni sua parte combinata col melone pepino.
Molto movimentata sul piano vegetale è stata la sala di Identità di Champagne, dove Davide Guidara ha raccontato la sua cucina veg al Therasia Resort a Vulcano (Messina). «Dobbiamo cambiare il nostro background culturale, perché le verdure sono sempre state considerate solo un contorno» ha spiegato proponendo il suo «cardoncello alla brace». All’accoppiata champagne vegetali hanno aderito anche Cinzia de Lauro e Sara Nicolosi di Al Tatto, un intimo bistro vegetariano, che a MIlano sta avendo un meritato successo. Le due cuoche, scuola Pietro Leemann, hanno proposto una versione vegetale del fondo bruno con topinambur tostati e glassa di peracotogna, porro essicato polverizzato, burro di nocciola e aceto di mele per alleggerire e sgrassare. Un esercizio di gusto piuttosto ardito, ma riuscito.

Pietro Leemann e Himanshu Saini

Gli spätzle croccanti di Leemann e Ricci

L’emblema della cucina vegetariana in Italia Pietro Leemann, presidente di The Vegetarian Chance, si è presentato per due volte e sempre in coppia: la prima con il professor Nicola Perrullo, professore ordinario di Estetica all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e la seconda con Sauro Ricci, executive chef del ristorante Joia. «Non facciamo altro che dare enfasi a parole come “esperienza”, “olistico”, adesso dimostriamo tutto questo nel concreto. E più di tutto, per raggiungere il vero risultato, iniziare a cooperare invece di competere», ha detto il professor Perrullo, sintonizzato sulla stessa lunghezza d’onda di Pietro Leemann, da sempre fautore della condivisione e della cooperazione. Il ruolo dello chef, secondo il fondatore del Joia, dev’essere quello di trasferire nell’ospite il senso e il valore di una trasformazione: avvicinarsi a un cibo il più puro e perfetto possibile con la natura, che ne è unica e vera protagonista. Leemann e Ricci hanno poi presentato nella sezione Identità di Pasta degli spätzle croccanti giallo curcuma, ricchi di sapore e ingredienti locali e di stagione. Gli spätzle nella cucina altoatesina e valtellinese sono un contorno alle carni e dunque a parte il burro e il formaggio non vengono dotati di altri sapori. In questo caso invece Leemann e Ricci ha dato nobiltà vegetariana al piatto con verza croccante, bitto, polveri di cavolo nero e rosso, zucca e per completare il tutto poche gocce di olio all’aglio orsino.

Himanshu Saini

Che il futuro sarà vegetariano non poteva venire a ribadirlo a Identità Golose (sezione il Futuro è loro) altro che un indiano, Himanshu Saini, che cucina non per caso a Dubai al Trésind Studio. Himanshu si è infatti proposto di far conoscere al mondo la gastronomia del suo paese, dove circa il 40 per cento della popolazione (1,4 miliardi) non si nutre di proteine animali. A ispirare i suoi piatti è l’Ayurveda, una medicina tradizionale ormai molto nota anche da noi, che al centro della sua concezione ha le nostre energie vitali, i dosha. Da vero ambasciatore culinario Himanshu ha presentato un piatto, dove ha ripreso gli ingredienti di tutte le regioni dell’India, un continente più che una nazione.

Il piatto panindiano di Himanshu Saini

Riso e lenticchie e spezie, erbe e frutti da ogni regione. Ogni sapore può essere avvertito singolarmente, ma anche unito agli altri mescolando. L’effetto è avvolgente senza alcun sapore, che ne sovrasti un altro. Persino il timore per l’annunciato peperoncino più piccante al mondo svanisce in questa sintesi di India. 

La pizza gourmet e veg di Pier Daniele Seu

Pizza Assoluto di tuberi con crema di rapa rossa, patate americane, julienne di carote varie, arachidi tostate, crema di pastinaca, una spolverata di mix spezie “Sud Africa”.

La pizza è forse il piatto italiano che più mette d’accordo onnivori, vegetariani e vegani. Il suo problema è che è molto ripetitiva negli ingredienti. Per un vegano spesso l’unica opzione è la marinara magari con l’aggiunta di qualche verdura alla griglia se il pizzaiolo è benevolo. Per questo c’è da accogliere con piacere Pier Daniele Seu e sua moglie Valeria Zuppardo che nella loro pizzeria di qualità a Roma Seu pizza illuminati, propongono molte pizze a base vegetale. Al congresso di Milano sono riusciti a fare due proposte di qualità che puntano a conquistare il pubblico con un richiamo a gusti molto popolari. La prima è stata la «pizza soffritto», dove carote e cipolla sono aggiunte sottili e croccanti, mentre il sedano è aggiunto alla fine ghiacciato. In questo modo il sapore delle verdure è accentuato e arricchisce la pizza. La seconda è stata la «pizza Spritz» , dove tutto ciò che ricorda questo inflazionato aperitivo è presente in forma adatta a una pizza: le patatine diventano una crema di patate al limone, le arachidi un crumble e lo Spritz un gel. Pizze innovative da un vero cuoco, non più il classico pizzaiolo anch’esso ormai piuttosto annoiato nel suo ruolo ripetitivo.

 

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TVC 2017 TUTTE LE NOVITÀ

 

Un programma più ricco, ospiti di prestigio, un concorso di altissimo livello, un mercato bio e veg, una sede affascinante, partner di peso, il patrocinio del Comune di Milano. Nel suo quarto anno il festival The Vegetarian Chance cresce e si afferma come uno degli eventi vegetariani più prestigiosi e originali non solo in Italia, ma anche in Europa. Vegetarianismo e veganismo non sono mode passeggere, ma l’espressione di una più vasta ed estesa consapevolezza delle persone rispetto a quello che mangiano ogni giorno. Il nostro festival intende rispecchiare il pensiero sempre più diffuso che occuparsi di cibo buono significa occuparsi non solo di gusto, ma anche di salute, ambiente, etica e giustizia sociale. Lo racconteranno i protagonisti del nostro programma in un’atmosfera di condivisione e partecipazione.

IL CONCORSO

Il ristorante Joia ospiterà nei suoi locali il concorso internazionale che vedrà protagonisti otto chef:

Gianluca Casini del ristorante L’arte in cucina (Düsseldorf – Germania), Gijs Kemmeren Herberg de Kop van’t Land Hotel Restaurant (Dordrecht – Olanda), Rafael Rodriguez Quechua (Milano), Daniele Succi Ristorante e Hotel I-Fame (Rimini), Hitoshi Sugiura ristorante Patinastella (Tokyo, Giappone), Fabio Vacca Hotel Relais Villa del Golfo (Cannigione, Sardegna), Andrea Valle Piccolo Lago (Verbania), Lennart van Weert Cabillaud restaurant (Venlo, Olanda). Ogni cuoco presenterà due piatti, dei quali uno interamente vegano e un altro per il quale è consentito l’uso di latticini con caglio vegetale. La giuria, presieduta da Pietro Leemann, sarà composta da: Franco Berrino, epidemiologo, Stefano Bocchi, professore in scienze agrarie, Luca Ferrua, giornalista de La Stampa, Antonia Klugmann, chef dell’L’Argine a Vencò, Davide Oldani, chef del D’O, Claudia Zanella, attrice vegana.

Il concorso si svolgerà al ristorante Joia dalle ore 11.30 alle ore 14 e sarà aperto alla stampa e agli operatori su registrazione. La premiazione è in programma alle ore 16.00 al Teatro Franco Parenti nel foyer. Oltre al primo e al secondo premio saranno assegnati i premi speciali dei partner: Barilla, Lavazza, Orogel e Ricola. Interventi di: Pietro Leemann, Gabriele Eschenazi, giurati e concorrenti.

GLI SHOW COOKING a cura della Joia Academy (Caffeè Rouge – Teatro Franco Parenti)

Sabato 27 maggio alle 11.30 Sauro Ricci, maestro chef della Joia Academy, presenta lo show cooking: Il salutismo nella cucina orientale: tutti i segreti del Nattò. Alle 13.30 Valeria Mosca, forager e chef, direttrice di Wood*ing propone: Eat your habitat . Alle 16.30 l’israeliana Ori Shavit, scrittrice e attivista vegana, racconta Vegan Israel e offre un assaggio di shawarma vegetale. (In collaborazione con l’Ufficio Nazionale del Turismo Israeliano)

Domenica 28 maggio alle 11.30 Vittorio Castellani sale sul palco con Zahara contadina afgana nel quadro del progetto NatiPerSoffriggere Food Refugee da lui ideato. Alle 14.45 il Festival ospita per un incontro con Red Canzian, musicista/cantante veg e sua figlia Chiara Canzian, cuoca vegetariana. Parleranno della loro esperienza, che è anche un libro: Sano vegano italiano.

Alle 17.15 chiuderanno la manifestazione Jenny Sugar, health&food coach, e Mara Ramploud, medico dietologo. Spiegheranno come gli alimenti crudi siano una grossa risorsa per la “salutogenesi”, un processo di scoperta delle fonti della salute: Crudi alla meta: dolci sani, gustosi e facili.

 IL DOCUMENTARIO

Sabato 27 maggio alle ore 14.30 nella sala AcomeA sarà proiettato il documentario di Thomas Torelli Food ReLOVution (2017, 83 min), che sottolinea l’importanza di essere consapevoli di quello che mangiamo e ci invita a trarne le conseguenze per le nostre scelte alimentari. Il mondo cambia se cambiano le persone. Tra gli intervistati: Vandana Shiva, Carlo Petrini, Colin Campbell, Peter Singer e l’epidemiologo Franco Berrino ospite al festival come giurato al concorso.

LA ”MARATONA VEG”

Sabato 27 maggio alle ore 20.30 nel Caffè Rouge produttori di cibo, artisti, comunicatori e altri saranno i protagonisti di: Diciamo qualcosa di vegetariano, maratona culturale per ospiti inattesi e concisi (5 minuti per intervento). Per il pubblico un’occasione per conoscere dal vivo le mille facce della “rivoluzione veg”.

THE VEGETARIAN MARKET

I Bagni Misteriosi ospiteranno The Vegetarian Market, organizzato in collaborazione col Mercato della Terra di Milano. Dalle 11 alle 18 sia sabato 27 che domenica 28 intorno alla piscina circa una ventina di produttori proporranno in vendita cibo biologico e vegetariano: ortofrutta, pane, pasta fresca, conserve, formaggi prodotti con caglio vegetale.

RISTORO VEG

Giulia, Sara, Maddalena, Cinzia, giovani, ma già molto esperte, sono Altatto, un servizio catering di alta cucina vegetariana e vegana che “nutrirà” i partecipanti al festival sia all’interno del Teatro che nei Bagni Misteriosi. Insieme a loro per snack e bevande ci sarà il bar di Un posto incredibile.

SPAZI DI CULTURA VEG

Agnese Z’Graggen, poliedrica artista e cuoca svizzera, presenta nel Foyer Alto in collaborazione col fotografo Paolo Tosi: Nudo e Crudo, spazio espositivo fotografico silente dove la verdura si trasforma in modella da ammirare. Sempre nel Foyer Alto sarà possibile acquistare libri in tema come quelli scritti da molti degli ospiti del festival. A esporli sarà BookCatering, una nuova startup milanese che “porta i libri giusti alle persone giuste”.

I PARTNER

Friend Partner

Barilla, Lavazza e Ricola sono presenti al Festival ognuna con un angolo assaggio (vedi programma) e un premio speciale per i cuochi in concorso.

Partner

Il Teatro Franco Parenti ci ospita e assiste, Orogel assegna un suo premio al concorso, l’Ufficio Nazionale del Turismo Israeliano propone con Ori Shavit Vegan Israel, S.Pellegrino è sempre con noi dal 2014, Comieco, sostiene noi e l’ambiente col riciclo degli imballaggi.

Partner ospitalità

Best Western Antares Hotel Concorde, tre foglie di sostenibilità e tre anni di sostegno, il Grand Hotel Villa Torretta, dimora del ‘600 nel Parco Nord, la Foresteria di Un Posto a Milano, rinnovata con design essenziale e naturale in favore del buon sonno.

Technical Partner

Il ristorante Joia ospita il concorso e i suoi spettatori, la Joia Academy organizza gli show cooking, la Scuola I.P.S.E.O.A Carlo Porta aiuta nell’organizzazione, Novamont fornisce stoviglie biodegradabili a show cooking e area ristoro.

Patrocinio: il Comune di Milano  ha messo a disposizione i Bagni Misteriosi con la collaborazione di Roberta Guaineri Assessore a Turismo, Sport e Qualità della vita

Media partner: Cucina Naturale  Radio Popolare

 

 

 


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Tutte le notizie sul concorso The Vegetarian Chance (+english version)

Le gemelle Manuela e Daniela Cicioni al lavoro nella cucina del Joia

Le gemelle Manuela e Daniela Cicioni al lavoro nella cucina del Joia. Foto di Giovanni Panrotto

Mangiare vegetariano migliora le relazioni tra le persone, sostiene da tempo Pietro Leemann. E chi ha avuto la fortuna di partecipare alla prima edizione del concorso The Vegetarian Chance ne ha avuto una prova. Il 22 giugno al Joia cuochi, giornalisti e ospiti hanno interagito con entusiasmo e partecipazione di fronte al colorato scorrere dei piatti proposti dagli otto partecipanti alla competizione vegetariana: Carla Aradelli, Daniela Cicioni, Mario Gagliardi, Femke van den Heuvel, Antonia Klugmann, Alberto Quadrio, Anders Ramsay, Matteo Rizzo. A tutti era stato chiesto di presentare due piatti: un antipasto e un piatto principale.

La giuria presieduta da Pietro Leemann e impreziosita dalla presenza del primo chef italiano, Gualtiero Marchesi, ha assegnato il primo premio a Daniela Cicioni, che è riuscita a conquistare il massimo dei voti con piatti non solo vegani, ma anche crudisti e senza glutine. Il suo antipasto è stato: fermentino fresco e stagionato, pane di farina integrale di mandorle essiccato a bassa temperatura, verdure fermentate in salamoia. Il piatto principale: cous cous di mais con cagliata di mandorle affumicata, fiori di zucchina essiccata, ortaggi. Quest’ultima proposta ha colpito giudici e pubblico per la presentazione estetica artistica e suggestiva. Alle spalle di Daniela Cicioni si è piazzata l’olandese Femke van den Heuvel, che nei suoi piatti ha usato funghi shitake e alghe prodotti in Olanda. Ha saputo dolcificare e salare i suoi piatti senza aggiungere sale o zucchero e questo grazie a un’abilità non comune nel dosare e combinare sapori. Il suo antipasto è stato: lava di verdure primaverili, erbe fresche e verdure di mare. Il piatto principale: tempeh artigianale affumicato fatto con piselli verdi olandesi e fagioli selvatici, con shitake fritto, un cracker di alga, farro germogliato e schiuma di finocchio. Al terzo posto, distanziata di una manciata di punti, si è piazzata Antonia Klugman. A lei la giuria ha attribuito la menzione speciale: Cucina vegetariana del futuro. Il suo antipasto è stato: spinacino selvatico, piantaggine, rose e carcadè. Il piatto principale: il fiore della zucchina affumicato e la nostra senape. In entrambi i piatti si potevano avvertire sapori intensi, ma equilibrati così da non coprirsi a vicenda. Nei piatti ogni ingrediente aveva conservato perfettamente il suo aspetto naturale pur essendo stato cucinato e arricchito di sapori.

Stimolanti e originali anche i piatti di tutti gli altri cinque concorrenti, che si sono impegnati con serietà e creatività nel creare piatti che seguissero i rigidi canoni del concorso.

Carla Aradelli Antipasto: “bortolina” di ceci con zucchine fiorite ripiene di melanzane cotte al naturale e tofu. Piatto principale: pisarei di pane al farro con pomodorini, capperi, semi di zucca e timo alle creme di legumi

Mario Gagliardi Antipasto: dolce, salato, aspro e amaro Piemonte Piatto principale: ying e yang riso e fagioli.

Alberto Quadrio Antipasto: l’asparago bianco Piatto principale: terra (un insieme di legumi, patate, frutta secca e fiori eduli).

Anders Ramsay Antipasto: insalata di asparago&pomodoro. Piatto principale: insalata estiva, involtino di carota e arancia ripieno di spinaci, grano saraceno e un tri di fagioli.

Matteo Rizzo Antipasto: crema di patate con porro caramellato allo zafferano e sapore di mare Piatto principale: funghi porcini al timo in salsa di physalis ed insalatina di pesche

Il commento di Pietro Leemann «Il concorso è stato di altissimo livello. I cuochi hanno ben recepito il tema essenziale del concorso che era quello di proporre una cucina equilibrata, ecologica e salutare. C’è stato persino chi si è spinto più in là proponendo, come Daniela Cicioni, piatti crudisti e senza glutine. Abbiamo avvertito come in tutti i concorrenti c’è stata molta passione nell’elaborare le ricette. Importante è stato lo scambio culturale tra i cuochi. E io stesso ho appreso dai partecipanti idee e spunti come nel caso dei fermentati di Daniela Cicioni e Femke van den Heuvel. Con i loro piatti i cuochi hanno confermato che in Europa verso il mondo vegetariano c’è una sensibilità in crescita. Questo grande successo è un’ottima premessa per la seconda edizione del prossimo anno e alla quale contiamo di far partecipare anche cuochi di altri paesi come Svizzera, Francia, Spagna, Germania, Austria. Il confronto tra paesi diversi è importante per conoscere i diversi approcci alla cucina vegetariana sia nelle tecniche che nel rapporto col territorio».

La competizione è stata arricchita in apertura da due interventi in tema di Cinzia Scaffidi, direttrice del Centro Studi di Slow Food e Joris Heijnen direttore di Variatie in de Keuken (variazioni in cucina), fondazione che promuove in Olanda una cucina sana e sostenibile.

Cinzia Scaffidi ha parlato di sostenibilità ricordando che: «La sostenibilità non deve essere pensata solo per gli esseri umani, ma per tutti gli esseri viventi. La sostenibilità o c’è per tutti o non c’è per nessuno. Il tema dell’Expo Nutrire il pianeta deve significare nutrire davvero tutto il pianeta in tutti i suoi componenti e non solo gli esseri umani. Solo così salveremo la Terra». Sulla scelta vegetariana la direttrice del centro studi Slow Food ha sottolineato: «Compiere oggi una scelta vegetariana o orientata verso una scelta vegetariana significa tornare a ragionare su quello che il nostro corpo ha bisogno. Significa prendere coscienza che il nostro organismo non è programmato per alimentarci con cibo di bassa qualità. Il cibo di bassa qualità non è pensato per alimentare nessuno, ma solo per fare business. C’è la cucina del business e quella dell’alimentazione, che si occupa di nutrire le persone. Dobbiamo scegliere la seconda facendo gesti quotidiani che tengano più conto della nostra salute e degli equilibri del pianeta. Il cibo non è uguale a qualunque altra merce sul mercato. Ha delle implicazioni su salute e ambiente. Per questo abbiamo bisogno di cibo “buono, pulito e giusto” come diciamo da sempre a Slow Food».

Joris Heijnen, che da tre anni si occupa in Olanda di cambiare le abitudini dei suo concittadini in termini di alimentazione ha raccontato la sua esperienza nell’istruire i ristoratori olandesi a proporre cibo vegetariano nei loro locali attraverso corsi specifici e un concorso annuale. Ha ricordato come tra sostenibilità e salute esiste un legame strettissimo e che mangiare del buon cibo sia funzionale a entrambe le cose. Il 18% della Co2 immessa nell’atmosfera sul pianeta deriva dalla produzione di carne. «Il mio obiettivo sin dall’inizio», ha raccontato Joris è stato quello di cambiare gli equilibri nelle portate. Anche chi mangia carne, ne deve mangiare meno e aumentare le verdure nel suo piatto. In Olanda solo il 5% della popolazione mangia verdure a sufficienza”. La competizione vegetariana organizzata da Variatie in de Keuken ha avuto come testimonial Jonnie Boer, cuoco tristellato olandese e si è posta come obiettivo quello di illustrare ai cuochi, amanti della carne quanto versatili siano le verdure in cucina. «In soli tre anni 350 cuochi hanno partecipato ai nostri corsi di cucina vegetariana», ha detto ancora Joris. «Abbiamo anche notato che il livello della competizione sta crescendo ed è diventata a tutti gli effetti un talent show. Tra i partecipanti anche molti giovani ristoratori e piccoli ristoranti delle città che hanno constatato che il vegetarianismo ha un futuro». Oltre al concorso, Variatie in de Keuken ha proposto a diversi ristoranti di misurarsi con la cucina vegetariana lavorando nelle loro stesse cucine con gli ingredienti di una “mystery box” e 72 ore di tempo per elaborare nuove ricette. L’adesione ha toccato il 60% e le foto dei piatti sono finite su Facebook. Un’altra iniziativa è stata quella di organizzare una serata con 50 personaggi olandesi famosi nel campo della musica, del cinema, dello sport, della televisione e della politica. L’obiettivo è stato quello di sensibilizzarli sulla cucina vegetariana e poi chiedere loro di diventare ambasciatori di questa cucina. «Basta che uno di questi personaggi metta la ricetta di un suo succo su twitter che moltissime persone ne assumano l’esempio».

Il commento di Gabriele Eschenazi «Il 22 giugno al Joia abbiamo avuto la conferma che mangiare vegetariano e vegano non è nè triste, nè punitivo, ma è gustoso, interessante, allegro e soprattutto sano per chi cucina e per chi mangia. Abbiamo parlato di cucina vegetariana come di una “chance”, di un’opportunità, e i cuochi del concorso l’hanno colta in pieno proponendo piatti che raramente ci aspettiamo di trovare in un ristorante. Oggi nei menù di piatti vegetariani e vegani accanto piatti di carne se ne trovano sempre di più. La tendenza è ormai quella, sia in Italia che all’estero. Ma ciò che manca è la qualità. Manca il sapere e spesso anche la volontà di proporre al pubblico piatti vegetariani e vegani buoni, appetitosi, interessanti che tengano conto del territorio e delle stagioni. Con The Vegetarian Chance abbiamo inteso sensibilizzare cuochi, ristoranti e consumatori su questo tema. Lo abbiamo fatto quest’anno e lo rifaremo a maggior ragione l’anno prossimo quando a Milano si terrà l’Expo e si dovrà, speriamo, parlare di cibo non solo in termini gastronomici, ma anche in termini di salvaguardia del pianeta. E l’opportunità vegetariana sarà lì per dire la sua».

La prima classificata Daniela Cicioni premiata da Pietro Leemann e Gabriele Eschenazi creatori e organizzatori del concorso

La prima classificata Daniela Cicioni premiata da Pietro Leemann e Gabriele Eschenazi creatori e organizzatori del concorso

GRAZIE!

La “brigata” del ristorante Joia ha preparato con Pietro Leemann la cena di gala al Monte Verità e ha orchestrato perfettamente tutto il concorso nella cucina del Joia. Lo staff del Monte Verità e il direttore Lorenzo Sonognini, con un’organizzazione impeccabile, hanno garantito la riuscita dell’evento del 7 giugno al Monte Verità. Il logo di The Vegetarian Chance è stato creato dalla graphic designer Irene Poma. Le foto ufficiali dei piatti sono state eseguite dal fotografo professionista Giovanni Panarotto. I certificati consegnati a tutti partecipanti al concorso sono stati disegnati da Sophia Besso, mentre i nomi dei cuochi sono stati scritti per l’occasione dal gallerista e artista milanese Jean Blanchaert. Un menzione particolare va al maestro Gualtiero Marchesi, che con la sua presenza ha aggiunto valore alla manifestazione. Si ringrazia il BEST WESTERN Antares Hotel Concorde di Milano per la sua collaborazione all’ospitalità dei partecipanti al concorso. Tutto il Festival è stato seguito e raccontato da Fine Dining Lovers, il magazine online di S.Pellegrino&Acqua Panna partner di The Vegetarian Chance. A tutti un affettuoso ringraziamento per il loro contributo, prestato con passione e professionalità.

Partner: S.Pellegrino & Acqua Panna               

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THE CONTEST: THE WHOLE STORY

Daniela Cicioni first prize, Femke van den Heuvel second prize   The vegetarian contest speaks Italian and Dutch

Eating vegetarian cuisine improves relationships between people: this is a Pietro Leemann’s idea. And the lucky people who attended the first occasion of The Vegetarian Chance had that demonstrated to them. On June 22, at Joia, chefs, journalists and guests interacted with enthusiasm as they participated in the colourful flow of dishes from the eight participants in the vegetarian cuisine competition: Carla Aradelli, Daniela Cicioni, Mario Gagliardi, Femke van den Heuvel, Antonia Klugmann, Alberto Quadrio, Anders Ramsay, Matteo Rizzo. Each was requested to submit two dishes: an appetizer and a main dish.

The jury, chaired by Pietro Leemann and enhanced by the presence of premier Italian chef Gualtiero Marchesi, awarded the first prize to Daniela Cicioni, who achieved the highest marks with dishes that were not only vegan, but also gluten-free and ‘raw foodist’. Her entree was: “fermentino” fresh and seasoned, whole wheat bread with almonds, dried at low temperature and fermented vegetables in brine. The main dish: corn couscous with almonds smoked curd, dried zucchini flowers, vegetables. The latter offering impressed the judges and audience with its artistic aesthetic and evocative presentation.

The runner up to Daniela Cicioni is the Dutch cook Femke van den Heuvel, who used in her dishes shitake mushrooms and seaweed produced in the Netherlands. She was able to sweeten and season the dishes without adding salt or sugar and all this is due an uncommon ability in the dosing and combination of flavors. Her entree was: lava of spring vegetables and fresh herbs with sea vegetables. The main dish: roll of asparagus stuffed with hazelnut ricotta, home made smoked tempeh of Dutch peas with fried shiitake cracker served with earth sandy shitake powder and a risotto of dutch pearl barley.The third place, separated by a few points only, was assigned to Antonia Klugman. The jury awarded her a special mention: Vegetarian cuisine of the future. Her entree was: wild spinach, plantain, roses and carcadè. The main dish: smoked zucchini flower with mustard. In both dishes one could feel intense and balanced flavors at the same time in such a way that they didn’t mask each other. Each ingredient in the dishes was perfectly preserved with its natural appearance, despite being cooked and having enriched flavors.

Stimulating and original dishes were presented too by all the remaining five contestants, who showcased their professionalism and creativity in inventing dishes that followed the strict rules of the competition.

Carla Aradelli

Appetizer: “bortolina” (typical dish from Piacenza) of chickpeas with flowers zucchini stuffed with eggplant and tofu cooked natural.

Main Dish: pisarei of spelt bread with cherry tomatoes, capers, pumpkin seeds and thyme with cream legumes

 

Mario Gagliardi

Appetizer: sweet, salty, sour and bitter Piemonte

Main Dish: ying and yang rice and beans.

 

Alberto Quadrio

Appetizer: white stuffed asparagus

Main Dish: Earth (a combination of legumes, potatoes, dried fruit and edible flowers).

 

Anders Ramsay

Appetizer: A budding sensation… Tomato&asparagus salad

Main course: …And then the flowers! Summer salad, carrot&orange roll filled with spinach,

buckwheat and trio of beans

 

Matteo Rizzo

Appetizer: mashed potatoes with caramelized leek with saffron and sea taste

Main dish: Porcini mushrooms with thyme and physalis sauce and peaches salad

 

Comment by Pietro Leemann.

«The level of the contest was very high. The chefs understood very well that the essential aim of the contest was to offer a balanced, eco-friendly and healthy cuisine. There were even those who went further by offering, such as Daniela Cicioni, raw and gluten free food. We felt the passion of the competitors in developing the recipes. The cultural exchange among the chefs was very important. I myself have learned from the participants ideas and suggestions; for example the use of fermented foods by Daniela Cicioni and Femke van den Heuvel. With their dishes the chefs have confirmed that in Europe and in the world there exists an increasing sensitivity to vegetarianism. This great success is a perfect premise for the second occasion of festival next year, when we hope to involve cooks from many other countries such as Switzerland, France, Spain, Germany and Austria. The comparison between different countries is important in order to develop a knowledge of the different approaches to vegetarian cooking from the perspectives of techniques and the relationship with the land».

The contest was enriched at the opening by speeches from Cinzia Scaffidi, Director Slow Food Studies Center and of Joris Heijnen Director of Variatie in de Keuken, a Dutch foundation that promotes healthy and sustainable food.

Cinzia Scaffidi talked about sustainability saying: «Sustainability should not be thought of as only for humans, but for all living beings. Sustainability exists for everybody or doesn’t exist at all. The subject of the Expo Feeding the planet should mean really feeding the whole planet in all its components, and not just human beings. Only by this way will we save the Earth». Speaking on the vegetarian choice the director of Slow Food research center has pointed out: «Making a choice today oriented towards a complete or partial vegetarian diet means going back to think more of our body’s needs. It means becoming aware that our body is not programmed to be fed with low quality food. Low quality food is not meant to feed anyone, but just to make business. There is a cuisine that is made for business and another designed to feeding people. We must choose the latter with everyday acts that take into account our health and the balance of the planet. Food is not to the same as any other goods on the market. It has implications for health and the environment. For this reason we need “good, clean and fair food” as we, Slow Food, always say».

 

Joris Heijnen, engaged for the last three years in the Netherlands with the mission of changing the food habits of his fellow citizens, told of his experience in teaching Dutch restaurateurs to offer vegetarian food in their places through specific courses and an annual competition. He reminded us how there is a very close link between sustainability and health and how eating good food is a contributes to both. Today, 18% of the CO2 released into the atmosphere of the planet comes from meat production. «My goal from the beginning,» said Joris «was to change the balance in the dishes. Even those who eat meat, should eat less meat and increase the proportion of vegetables on their plates. In the Netherlands, only 5% of the population eat enough vegetables».

The competition organized by Vegetarian Variatie in de Keuken had as a testimonial Jonnie Boer, the Dutch three starred cook, and has set itself the goal of illustrating to the cooks, meat lovers, how versatile vegetables are in the kitchen. «In just three years, 350 chefs participated in our vegetarian cooking classes,» said Joris. «We also noticed that the competition level is growing and has become in effect a talent show. Among the participants are also many young restaurateurs and small restaurants of cities that have discovered that vegetarianism has a future.» In addition to the competition, Variatie in de Keuken has suggested to several restaurants to compete with vegetarian cuisine in their own kitchens using the ingredients of a “mystery box”, with a limit of 72 hours to create new recipes. The take up on this offer has reached 60% and photos of the new dishes have been published on Facebook. Another initiative has been to organize an evening with fifty Dutch VIPs in the field of music, film, sports, tv and politics. The aim of this was to raise awareness of vegetarian cuisine and ask them to become ambassadors for the cuisine. «If just one of these people, for example, published the recipe of a juice on his twitter account, many people would follow by example.»

Comment by Gabriel Eschenazi

“On June 22, at Joia we had confirmation that eating vegetarian and vegan is neither sad nor punitive, but is tasty, interesting, cheerful and especially healthy for those who cook and those who eat. We talked about vegetarian cooking as a “chance”, and the cooks of the contest took the opportunity by proposing dishes that we rarely expect to find in a restaurant. Today on the menu alongside meat dishes we find more and more vegetarian and vegan dishes. This is now the trend, both in Italy and abroad. But what is missing is quality. There is often a lack of knowledge and the real will to offer the consumers, tasty, attractive vegetarian and vegan dishes, which take into account local and seasonal products. By organizing The Vegetarian Chance we intended to raise the awareness of chefs, restaurants and consumers on this issue. We have done it this year and will do it still more again next year when we’ll host the Expo here in Milan, which, hopefully, will deal with food, not only in gastronomic terms, but also in terms of saving the planet. And The Vegetarian Chance will be there to put its case“.

 

THANK YOU!

The “brigade” of the restaurant Joia prepared with Pietro Leemann the gala dinner at Monte Verità and perfectly orchestrated all of the contest in the kitchen of Joia restaurant.

The staff of the Monte Verità and its director, Lorenzo Sonognini, with impeccable organization, have ensured the success of the 7th June event at Monte Verità. The logo of The Vegetarian Chance was created by graphic designer Irene Poma. The official photos of the dishes were performed by professional photographer Giovanni Panarotto.

The certificates given to all participants in the contest were designed by Sophia Besso, while the names of the chefs were written for the occasion by the milanese artist and gallerist Jean Blanchaert. A special mention goes to the master of cooks Gualtiero Marchesi, who added value to the event with his presence.

We thank the BEST WESTERN Antares Hotel Concorde Milan for its cooperation in the hospitality of the participants in the contest.

The whole festival was followed and narrated by Fine Dining Lovers, the magazine online of S.Pellegrino & Acqua Panna, media partner of The Vegetarian Chance.

Thanks to alla them for their contribution, given with passion and professionalism.

 
Partner: S.Pellegrino & Acqua