The Vegetarian Chance

So I am living without fats, without meat, without fish, but am feeling quite well this way. It always seems to me that man was not born to be a carnivore."(Albert Einstein) August 3, 1953

Zaccardi e il pubblico: i vincitori

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TVC 2016 la premiazione di Antonio Zaccardi

La premiazione di Antonio Zaccardi con alla sua sinistra Gabriele Eschenazi e Pietro Leemann, ideatori del concorso

Antonio Zaccardi e il pubblico sono i vincitori di The Vegetarian Chance, terza edizione Di fronte a oltre 150 persone nella sala Khaled al-Asaad del MUDEC a Milano Antonio Zaccardi si è laureato vincitore della terza edizione del concorso The Vegetarian Chance ed è stato premiato da Pietro Leemann e Gabriele Eschenazi, fondatori del concorso. Zaccardi, sous chef al ristorante Piazza Duomo di Alba, ha presentato Rosso, una rivisitazione degli spaghetti al pomodoro e Tacos di mandorle, una sua creazione a base di frutta secca e profumi di zafferano, fiori ed erbe. La presentazione, la sostenibilità, il valore nutrizionale, il gusto hanno convinto la giuria, che l’ha premiato all’unanimità. Al secondo posto è arrivato l’olandese Lennart van Weert, che ha presentato un primo piatto molto composito e dal titolo esplicativo Fresco dalla terra nella mani dello chef. Due piatti in uno: nel primo asparagi bianchi, che emergono dalla “terra”, nel secondo un variegato insieme di erbe unite a perle di tapioca e anelli di patata. Il secondo piatto di Lennart è stato Iniziare dalla mia terra e poi lasciare la mia mente libera di spaziare: un caviale di melanzane delicatamente avvolto in ravioli a base di farina e farina di ceci. Lennart, che lavora nell’hotel Sandton Chateau de Raay, era giunto dall’Olanda in auto con tutti i vegetali da lui raccolti personalmente. Una menzione speciale per la sostenibilità è stata attribuita dalla giuria al giapponese Okuda Masayuki del ristorante Al-checciano di Tsuruoka. Okuda ha proposto Profumo del bosco: un insieme di cinque funghi diversi per sapori e consistenze uniti a spaghetti italiani. Particolare e presentata in un contenitore molto estetico è stata la seconda creazione di Okuda, Caponata cruda, verdure tagliate con spessori di millimetri e condite con la “bava” degli okra e pochissimo olio di oliva e sale. Molto alto anche il livello di tutti gli altri concorrenti che hanno fatto scoprire ai giudici e al pubblico tradizioni gastronomiche poco conosciute come Basolu, la zuppa di ceci di Fabio Vacca (Punta Caneddi) o diverse interpretazioni di piatti conosciuti come il Risotto con asparagi di Tommaso Segato (La Montecchia Alajmo) e le orecchiette fresche con finti pomodorini di pomodoro di Andrea Ferrucci (Marcelin). Gianfranco Ceccato (Osteria Zanzibar), già in finale lo scorso anno quando ebbe una menzione per il suo impegno sociale, ha presentato Wild Piramid, dove il riso rosso si combinava con cannellini, fiori ed erbe. L’unica donna in gara quest’anno, Sabina Joksimovic (Venissa), serba, ha proposto Non è liquida, una zuppa di zucchine alle erbe e lenticchie rosse, molto delicata e colorata con gnocchi della sua terra a base di semolino, farina di riso, farina di grano saraceno e patate. Tutti i piatti nella gallery di Yoshie Nishikawa.

 

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