The Vegetarian Chance

So I am living without fats, without meat, without fish, but am feeling quite well this way. It always seems to me that man was not born to be a carnivore."(Albert Einstein) August 3, 1953

A Milano Antonio Zaccardi, a New York Massimo Bottura: il pensiero di Pietro Leemann

Lascia un commento

TVC 2016 Sauro Ricci e Pietro Leemann

Pietro Leemann con il sous chef del Joia Sauro Ricci

Domenica 12 alla finale del concorso The Vegetarian Chance, che si è svolto presso il Mudec nel ristorante dell’amico Enrico Bartolini, l’ha spuntata Antonio Zaccardi, chef del Piazza Duomo di Alba, con due piatti degni di un tre stelle. Secondo classificato Lennart Van Weert, un vulcanico e giovane chef olandese che l’ha tallonato da vicino. In concomitanza a New York la premiazione dei 50 best che ha visto primo in classifica l’amico Massimo Bottura. Lo seguo da molti anni, dalla sua trattoria gourmet  “la Francescana” zero stelle fino alla sua impressionante ascesi nel limbo dei grandi della cucina.

Beh, evidentemente ci sa fare sotto ogni punto di vista. I fornelli non bastano, ci vuole un connubio di buon servizio, di buon lavoro rispetto all’immagine e importanti relazioni con i media e il mondo internazionale. Chapeau quindi! Saperlo in vetta mi riscalda il cuore, soprattutto perché è davvero una brava persona, disponibile e disposta a investire sull’affermazione del made in Italy. Scorrendo la classifica al secondo posto i fratelli Roca (Jordi poco tempo fa è stato a mangiare al Joia, invitato da Callebaud e da Davide Oldani). Al 17simo posto Enrico Crippa, assieme ad Alain Passard il più vegetariano nel gotha delle classifiche. Non per nulla Antonio Zaccardi ha vinto il nostro concorso. Al 39 posto Massimiliano Alaimo, anche in questo caso il suo chef, alla “Montecchia”, Tommaso Segato era in finale con due piatti eccezionali. Tra i primi 50 anche il genio Davide Scabin, assieme a Enrico Crippa per me il miglior vegetariano del mondo dei cuochi onnivori (Alain Passard non l’ho ancora provato). Anche se devo dire che nell’alta ristorazione si fa molto in tal senso.  Nella maggior parte dei ristoranti di questa classifica tipo Noma, ma anche altri come Andrea Berton,  che ho visitato,  hanno menu veg a un livello notevole. Dei 50 Best mi piace molto il carattere internazionale anche extraeuropeo, molti sudamericani e qualche asiatico. Anche se rimango convinto che la cucina più alta oggi si svolga in Giappone, troppo poco presente nei conteggi. Il vero salto di qualità avverrà quando nella lista si considererà, oltre all’aspetto del buono e dello straordinario, quello del rispetto del pianeta e di tutti gli esseri che lo abitano. Che solo saltuariamente dovrebbero abitare i nostri piatti. Bella questa sinergia, si vede che con The Vegetarian Chance vediamo lontano. Noi naturalmente con mezzi artigianali e molta buona volontà. loro con mezzi infiniti. La sostanza conta, però, e chi la mantiene alla lunga è premiato. Mi immagino un successo crescente e tanti piatti vegetariani nei ristoranti. Evviva!

A presto e in tanti

Pietro Leemann

TVC 2016 Partner

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.