
Niko Romito a Identità Golose
Da tempo abbiamo acquisito che il ruolo del cuoco non è più solo quello più evidente di darci da mangiare qualcosa di buono e interessante. Ai cuochi si chiede molto di più: di dirci come fanno gli stilisti quali sono le tendenze culinarie, di raccontarci qualcosa di sé stessi, di stupirci con piatti innovativi e arditi, di condurre programmi tv, di essere ambasciatori del proprio paese e magari anche di fare politica. E loro quanto più sono diventati famosi tanto più sono stati al gioco e sono cresciuti in capacità comunicativa ed espressiva. Ne abbiamo la riprova ogni anno al congresso Identità Golose dove gli chef arrivano molto ben preparati a tenere i loro “comizi”. Massimo Bottura ha riaffermato il suo ruolo di ambasciatore della cucina italiana parlando di “rinascimento” e della cultura come l’ingrediente principale della cucina.

Massimo Bottura a Identità Golose
D’altra parte il suo ristorante non per caso è anche una sorta di galleria d’arte. Sulla stessa lunghezza d’onda di Bottura si è espresso Heinz Beck, che ha citato come secondo un sondaggio dell’Onu le cose più importanti della Terra siano educazione e istruzione e non il cibo come sarebbe più ovvio attendersi. Orientato al sociale è stato Niko Romito, che ha proposto un innovativo protocollo per migliorare la ristorazione degli ospedali in favore del diritto dei malati a mangiare bene. Di cucina vegetariana e dei suoi valori non si è parlato esplicitamente nell’auditorium. Per questo come The Vegetarian Chance ci sentiamo titolati a raccogliere il testimone di Identità Golose e i suoi chef e rilanciare l’alta cucina a base di vegetali. Proprio in questi giorni stanno arrivando numerose le candidature alla quarta edizione del nostro concorso. A breve saranno selezionati otto chef di alto livello, italiani e stranieri, che il 28 maggio proporranno al Joia e alla giuria presieduta da Pietro Leemann le loro creazioni gustose, etiche, estetiche e salutiste.