Qual è il vero lusso del cibo oggi? Sono ancora le aragoste, le ostriche o il caviale come ci viene tramandato da luoghi comuni ormai datati? Sembra davvero che non sia più così. La produzione intensiva di questi prodotti alimentari animali ne sta via via annullando l’esclusività. L’annuncio di un cocktail di gamberetti, di una tartina di caviale o di una zuppa di aragosta sono stati a lungo sufficienti a nobilitare un menù, a dare ai commensali l’illusione di un grande evento culinario. Oggi il lusso è virato sui cosiddetti “sapori di una volta”, non sempre facili da definire o da identificare. E così non si contano i ristoranti che promettono le “lasagne della nonna” o il “lesso” a base di carni nostrane. Chi, però, ha imboccato la via dell’alimentazione vegetale ha ormai intuito che il vero lusso sono i vegetali coltivati senza pesticidi e fertilizzanti, raccolti freschi e di stagione. Il sapore di questi vegetali e la loro capacità nutritiva sono incomparabili rispetto a quello che l’agricoltura industriale ci propone. Chi in questo periodo difficile si è fatto portare le verdure sotto la porta di casa dall’agricoltore stesso non può non essersi accorto di aver fruito di un vero e proprio privilegio. All’improvviso il cibo è davvero passato dal campo al piatto come si faceva una volta. In questo video girato dalla RSI, televisione pubblica svizzera, al Joia Pietro Leemann si sofferma proprio sul “lusso” vero che ci dobbiamo concedere: per il gusto, per la nostra salute, per il pianeta. Rivedere le nostre priorità e i nostri valori è un processo difficile, ma sempre più necessario e ricco di sorprese.