The Vegetarian Chance

So I am living without fats, without meat, without fish, but am feeling quite well this way. It always seems to me that man was not born to be a carnivore."(Albert Einstein) August 3, 1953

Quant’è strano essere vegetariano a Milano

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“Natura viva” alla serata Convivio di Visitflanders a Museo Bagatti Valsecchi a Milano. Nelle Fiandre i ristoranti vegetariani sono sempre più numerosi. Foto di Emmanuel Mathez

Quattro ristoranti vegetariani e vegani in meno. Il bilancio della ristorazione a base a vegetale a Milano nel 2018 non si chiude in attivo. In piazza di Porta Lodovica il negozio NaturaSì ha rinunciato al suo spazio ristorazione e non lontano in via Col di Lana è scomparsa un’insegna storica come Noi due. Più recenti, ma in grado di conquistare in poco tempo un nutrito gruppo di affezionati erano stati Molto Yin in via Boltraffio nel quartiere Isola e Mantra Raw Vegan in via Castaldi.

L’atmosfera vintage del ristorante Noi due

Questo segnale negativo giunge in un momento nel quale a Milano si aprono sempre più spazi monotematici per la ristorazione veloce. I riferimenti sono o la tradizione italiana con piadine, toast, pizze, fritti siciliani e napoletani o alimenti d’importazione quali i poke hawaiani, i tacos messicani, i panini bao cinesi. Si tratta di contenitori adatti a ogni pubblico dato che possono essere confezionati con carne, pesce o verdure a scelta del cliente, e anche nelle cosiddette hamburgherie è stata aggiunta una versione vegetale della polpetta più famosa (e più dannosa) del mondo. Che poi questi cibi siano anche sani ed economici è tutto da verificare. In genere l’apparenza conta più della materia prima, il sapore intenso (molto sale, zucchero, grassi) conta più della salubrità. Chi ha fatto una scelta in favore dell’alimentazione vegetale per il benessere suo e del pianeta non si può facilmente accontentare anche se a volte si adatta per mancanza di alternative. Non si può poi trascurare il discorso del tempo che dedichiamo a nutrirci. Mangiare in piedi o seduti su uno sgabello, ricevere il cibo servito in contenitori di plastica, di polistirolo o anche di cartone, rinunciare a percepire il gusto e la sostanza degli alimenti magari anche perché distratti dallo smartphone non sono situazioni che giovano alla nostra esistenza. I luoghi che hanno chiuso e quelli che non si sono aperti erano comunque luoghi che proponevano una scelta di cibo consapevole.

Un piatto del Mantra Raw Vegan. Via: https://www.mymi.it/

Se a Milano il panorama della ristorazione vegetale sta registrando dei passi indietro significa evidentemente che il nesso tra alimentazione salute personale e del pianeta non è ancora stato recepito né dai ristoratori, né dai consumatori. In altre città d’Europa come Zurigo, Amsterdam, Berlino, Vienna, Varsavia, Budapest, Anversa l’alternativa vegetale è in espansione e si propone a un pubblico sempre più interessato a modificare le proprie abitudini alimentari. La dinamica Milano sembra aver dimenticato di aver proposto al mondo nel 2015 a Expo il tema Nutrire il pianeta. E che questo si debba fare senza carne è ormai acquisito. Una grossa responsabilità sul tema ricade sulle spalle dei grandi chef, che hanno eletto Milano come la loro casa. Da loro si aspetta una vera svolta in direzione della sostenibilità e della salute.

 

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