The Vegetarian Chance

So I am living without fats, without meat, without fish, but am feeling quite well this way. It always seems to me that man was not born to be a carnivore."(Albert Einstein) August 3, 1953


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25° Festival CinemAmbiente 2022: per costruire distruggiamo ogni giorno

Da quello schermo c’è qualcuno che ci parla, che ci racconta, che ci rende più consapevoli. L’ultima edizione del Festival CinemAmbiente di Torino (5-12 giugno 2022) ci ha proposto un percorso attraverso tutte le problematiche della nostra sopravvivenza: la produzione di beni, i sistemi economici, i nostri consumi, la nostra scarsa considerazione e conoscenza delle dinamiche dell’ambiente nel quale viviamo e che pretendiamo di avere sotto controllo. Gli spettatori hanno visto scorrere davanti a sé le immagini di una realtà che vivono tutti i giorni eppure non conoscono. Trovarsi di fronte a un cinema non di intrattenimento a volte spiazza e lascia interdetti, ma c’è l’urgenza di sviluppare consapevolezza.
Il mercato europeo della plastica vale 840 milioni di euro. Il riciclo riguarda fino ad oggi solo il 9% di tutta la produzione. Tutto ciò che non si ricicla ci invade, ci avvelena. Lo racconta in Plastic war Stefano Sepe di Castel Volturno. Dagli anni ’50 abbiamo immesso sul mercato 8,3 miliardi di tonnellate di plastica pari a 822mila Tour Eiffel. La metà solo negli ultimi 15 anni. Gli oceani sono invasi ogni anno da 8 milioni di tonnellate di plastica.

Plastic war

E cosa potremmo fare per difenderci da un materiale da una parte così funzionale ai nostri bisogni e dall’altra così dannoso per la salute nostra e del pianeta? Ce lo spiega il documentario olandese Going Circular, di Nigel Walk e Richard Dale premiato dal pubblico: una narrazione completa e diffusa dell’economia circolare contrapposta a quella lineare oggi prevalente. Scegliere la prima significa seguire il percorso della natura dove gli esseri viventi animali e vegetali non lasciano scarti e si rigenerano all’infinito. Noi umani invece «consumiamo», cioè distruggiamo lasciando scorie dappertutto. Del processo rigenerativo di Gaia aveva parlato già nel 1972 lo scienziato britannico James Lovelock, protagonista assoluto di Going Circular. Se solo il 17% delle aziende producessero in modalità circolare le emissioni di gas serra calerebbero del 39%. Una delle industrie più dannose del mondo è quella tessile. Il 50% del tessuto creato finisce in discarica. A Prato va controcorrente Rifò un’azienda virtuosa che ricicla il 15% di tutti i vestiti scartati al mondo.

 

La connessione oggi è tutto, ma non solo quella del nostro smartphone alla quale teniamo moltissimo, quanto piuttosto quella della produzione intensiva di cibo. Ne parla One Earth – tutto è connesso di Francesco De Augustinis. In Cina hanno organizzato palazzi di sette piani dove allevano un milione di maiali all’anno per arrivare in tutto il paese alla cifra impressionante di quasi seicento milioni di capi all’anno. E il sistema non è stato pensato in Cina bensì in Olanda dove dell’allevamento intensivo sono esperti. E non solo per i maiali. Anche i polli possono nascere, morire ed essere smerciati al ritmo di un milione al mese.

Cargill, multinazionale americana promotrice in tutto il mondo di allevamenti intensivi

In queste scelte manca l’etica e anche il senso di una prospettiva come avviene con la diffusione incontrollata del fenomeno dell’antibiotico resistenza, letale soprattutto per i malati di tumore. Tutto si tiene: nutrizione e malattie sono due lati della stessa medaglia. Ma l’attività dell’uomo a danno di sé stesso e del pianeta non è unidirezionale. A Cinemambiente abbiamo fatto la conoscenza anche di persone impegnate a cambiare direzione. L’americano Pleistocene park, Luke Griswold-Tergis, menzionespeciale della giuria ci coinvolge nella storia di Sergey Zimov, un famoso ecologista russo dell’Artico. Zimov è convinto che solo la presenta degli animali selvatici può preservare il permafrost della Siberia del Nord, che potrebbe sciogliersi col crescere delle temperature. Gli animali, infatti, d’inverno scavano sotto la neve alla ricerca di cibo e il permafrost non più coperto dallo strato “termico” della neve mantiene una temperatura di 4 gradi più fredda. Tutta la Siberia del Nord è un ghiacciaio sotterraneo, la più grande riserva di carbonio organico del pianeta, il doppio della quantità presente nell’atmosfera. E se questo carbonio si liberasse nell’atmosfera potrebbe causare un disastro ecologico enorme. Zimov porta in Siberia bisonti, cavalli, renne, animali qui presenti nel Pleistocene insieme ai mammut. Le piante dei pascoli risucchiano carbonio nel terreno. Un visionario che la scienza prende più sul serio. La nostra conoscenza dell’ecologia è primitiva, dice Zimov. Nessuno sa come creare ecosistemi nuovi, l’unico modo è provare a recuperare quelli vecchi. Sull’eccesso di carbonio ci mette in guardia Zimov, ma il carbonio non è solo un pericolo, anzi, è la sostanza della quale siamo composti noi umani.

SEGUE

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