The Vegetarian Chance

So I am living without fats, without meat, without fish, but am feeling quite well this way. It always seems to me that man was not born to be a carnivore."(Albert Einstein) August 3, 1953

L’osservatorio di Lifegate: Milano sostenibile mangia meno carne:

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In un anno a Milano le persone che hanno deciso di limitare il consumo di carne sono salite dal 30 al 34 per cento (+6% rispetto al resto d’Italia), mentre i vegetariani/vegani sono rimasti stabili al 4 per cento. Questi dati sono parte della ricerca Milano Sostenibile, 2° Osservatorio sullo stile di vita dei cittadini realizzata da Lifegate in collaborazione con Eumetra MR e Ricola come partner. Riguardo all’alimentazione la ricerca ha messo in luce altri dati interessanti. Il 50% degli intervistati dice di sapere bene cosa sia l’alimentazione sostenibile (38% nel 2017), mentre il 24% non ne sa nulla (17% nel 2017). L’agricoltura biologica è considerata dall’82% (77% nel 2017) degli intervistati una delle principali azioni da intraprendere in favore della sostenibilità. In grande aumento i “tifosi” dei comportamenti sostenibili legati ad alimentazione e cura: 27% nel 2018 contro il 5% nel 2017. Il 38% dichiara di consumare alimenti a km zero, mentre per quelli biologici la percentuale scende al 29%. Il 69% (62% nel 2017) percepisce che in generale a Milano si mangi sempre più sano.  E per seguire questa tendenza il 44% (il 39% nel 2017) è disposto a spendere di più per acquistare prodotti da agricoltura biologica. L’alimentazione è insieme all’energia l’aspetto della sostenibilità, che più interessa i cittadini di Milano, città ancora troppo povera di mercati tematici biologici e a km 0 desiderati dal 50% degli interpellati. Infine i convinti che il tema sostenibilità non sia una moda sono il 55% (54% nel 2017) contro il 41% (42%) nel 2017) che ha un’opinione opposta. L’Osservatorio di Lifegate incoraggia a pensare che a Milano come anche nel resto d’Italia la tendenza a ridare centralità alle nostre scelte alimentari sia univoca e incoraggiante. Le scelte dei consumatori pesano sull’offerta di produttori ed esercenti. Se oggi troviamo più prodotti bio o a km zero, più cibo a base vegetale, prodotti industriali con ingredienti più selezionati questo è dovuto alla domanda e a un’informazione più capillare sulle conseguenze dell’alimentazione sulla nostra salute. Tuttavia la sensazione è che come dice Christian Regouby, fondatore del Collège culinaire de France, nel libro Mangiare è un atto civico scritto (Einaudi, 2018) con Alain Ducasse: «Non abbiamo mai avuto a disposizione una tale quantità di risorse e prodotti. E ciò nonostante non abbiamo mai mangiato così male; non sappiamo più che cosa mangiamo; siamo incapaci, il più delle volte, di dire da dove vengono i prodotti, che consumiamo, come sono stati lavorati». La strada per la consapevolezza è ancora lunga, ma forse una rivoluzione è iniziata e il sondaggio di Lifegate sembra indicarlo.

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