
Elena Cattaneo scienziata e senatrice a vita
“C’è chi mangia tre zucchine biologiche e crede così che camperà cinque anni di più!!!”: così, con affermazioni di questo tenore, la senatrice Elena Cattaneo ha cercato di ridicolizzare e mettere alla berlina chi diversamente da lei avversa la manipolazione genetica degli OGM e crede invece nell’agricoltura biologica. A darle il palcoscenico per rilanciare la sua fede assoluta negli OGM è stata a Milano la Fondazione Ambrosianeum giovedì 19 gennaio nell’ambito di un dibattito dal titolo Gli organismi geneticamente modificati (OGM) fanno male?. Tra i relatori non era stato incluso alcun ricercatore contrario agli OGM e questo indicava già la risposta a una domanda posta di fatto in forma più retorica che non reale. D’altra parte anche l’immagine d’apertura della scienziata parlava chiaro: due prosciutti e una forma di formaggio. Non esistono prove che gli OGM facciano male, ha ribadito la Cattaneo, che ha anche sottolineato come nessuna attività umana sia esente da rischi. ”Volare può essere pericoloso, eppure noi tutti continuiamo a farlo”, ha detto. Agli oppositori degli OGM, che a suo dire in Italia negano la libertà di ricerca, Elena Cattaneo ha, però, fatto due concessioni: la prima è che l’uso di prodotti OGM va valutato caso per caso, la seconda è che i consumatori hanno diritto di sapere se stanno mangiando OGM e devono poter scegliere cosa mangiare secondo le loro convinzioni. D’altra parte, secondo la senatrice, chi è povero non può fare a meno di mangiare OGM, mentre chi è ricco può permettersi il cibo biologico, che non dà alcuna garanzia di essere più salubre di quello convenzionale. E per avvalorare quest’ultima affermazione la senatrice ha citato una ricerca di Altroconsumo, che avrebbe dimostrato che tra vegetali coltivati convenzionalmente e biologicamente non esisterebbe alcuna differenza né nutrizionale, né sanitaria. Strano che una scienziata che si è molto vantata delle sue ricerche pesanti (3,7 kg quella distribuita ai senatori) si sia accontentata di un servizio giornalistico per avvalorare le sue tesi. Tanto più che il servizio della rivista Altroconsumo non è stato da lei citato correttamente. In quel servizio non si nega che i prodotti agricoli convenzionali contengano pesticidi, si consiglia di non usare la buccia e di buttare via l’acqua di cottura quando ci si nutre di prodotti agricoli convenzionali. Tre elementi che indicano come una differenza tra convenzionale e bio esista e non sia poi così irrilevante. Del problema dell’abuso di erbicidi e pesticidi nessun accenno da parte della dottoressa Cattaneo se non quando ha liquidato la questione glifosato come “l’ennesima fobia”.

Il logo di Non GMO project, l’organizzazione americana che si batte contro gli OGM
Eppure il fatto che gli OGM comportino un maggiore uso di erbicidi e non escludano quello dei pesticidi è cosa nota e non può essere considerato un fattore irrilevante. La senatrice ha anche negato che l’uso di OGM favorisca gli interessi delle multinazionali dato che anche nell’agricoltura convenzionale i produttori sarebbero costretti ad acquistare ogni anno semi, erbicidi e pesticidi dalle stesse aziende. Grana padano, prosciutti italiani sono tutti derivati da animali allevati con prodotti agricoli OGM e sono buonissimi, ha continuato la scienziata, che non ha risparmiato al pubblico il luogo comune “la vita media si è allungata” che di solito è molto vendibile. Peccato che nel mondo le patologie legate all’alimentazione siano in aumento vertiginoso e questo significhi qualità della vita peggiore e costi sanitari sempre più alti. E dagli OGM il contributo sanitario che abbiamo è quello di causare un aumento della produzione di carne attraverso l’alimentazione con soia OGM degli animali da allevamenti intensivi. Da parte della senatrice non è poi arrivata nessuna parola sull’etica del rapporto tra uomo e natura. La sua visione è antropocentrica e nelle sue concezioni non c’è spazio per il rispetto e lo studio dei suoli: la chimica prima di tutto. Lo ha spiegato chiaramente lei stessa quando ha detto “L’agricoltura è per definizione nemica della natura” e dunque non ci rimane che sviluppare al massimo l’agricoltura industriale con gli OGM. Ma come racconta il documentario Domani solo il 30% dell’agricoltura mondiale è industriale mentre il restante 70% è nelle mani dei piccoli produttori. Questo significa che per il futuro esistono soluzioni diverse da quelle prospettate dalle multinazionali e sono tutte molto ben raccontate nel documentario Domani. Per saperne di più sul No agli OGM informazioni nel sito di Greenpeace.
27/01/2017 alle 15:09
non ho parole
Antonio Di Mora Direttore di Sala antonio.dimora@joia.it
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