Appassionati vegetariani e onnivori curiosi hanno oggi affollato la prima giornata del festival The Vegetarian Chance. Da Simone Salvini hanno appreso la ricetta del piatto che può loro ridare l’equilibrio perduto. Da Jenny Sugar come confezionare dolci golosi e salutari senza uova, olio, latticini e zucchero. Da Agnese Z’graggen come da verdure colorate si possano produrre gioielli di valore. Dai relatori della tavola rotonda come i consumatori possano essere gli artefici di una vera rivoluzione alimentare. Gabriele Eschenazi ha introdotto negando l’assioma “mangiamo carne perché l’abbiamo sempre mangiata e non ne possiamo fare a meno”. Il dottor Remo Egardi ha raccontato come sin dagli anni ’80 negli animali di allevamento vengano inoculate basse dosi di antibiotici, che col tempo ci hanno reso semper più antibiotico resistenti. Paola Maugieri ha invitato le persone a prendere il proprio destino in mano e rifiutarsi di mangiare cibo manipolato e prodotto con ingredienti malsani e ha ricordato che le sofferenze degli animali non sono diverse dalle nostre. Giulia Innocenzi ha documentato le sue esperienze giornalistiche negli allevamenti dove rispettando le leggi italiane è possibile maltrattare gli animali. Pietro Leemann ha riaffermato la necessità di guardare al cibo con maggiore coscienza di sé stessi, della propria posizione in questo pianeta e del rispetto per gli esseri viventi. Il documentario The thirsty world di Yann Arthus Bertrand presentato da Roberta Cecchetti di Good Planet ha illustrato con immagini straordinarie come il mondo abbia sete e come l’acqua si sprechi sia nell’iperproduzione di carne che nella produzione di jeans, ma che nel mondo c’è chi presta la sua opera volontariamente per ridistribuire l’acqua a chi non ce l’ha e insegnare le metodologie più efficienti per evitare gli sprechi.