Il costante aumento del numero di vegetariani e vegani sta spingendo i ristoratori e gli albergatori ad adeguare la propria offerta a questa speciale tipologia di clienti. Ecco che sempre più bar annunciano sulle loro vetrine di disporre di latte di soia e cornetto vegan, le paninerie aggiungono in lista il veggie burger, i ristoranti segnalano in carta uno o più piatti vegetariani. Il cambiamento è senza dubbio positivo, ma non si può dimenticare che non basta appiccicare il cartello vegan fuori dalla porta per garantire la qualità e il vero spirito di chi ha deciso di rinunciare a nutrirsi di prodotti animali. Nei ristoratori è, infatti, inveterata l’idea che vegani e ancor più un vegetariani si possano accontentare di cibo banale, insapore, incolore, inodore e magari anche di dubbia provenienza. Quasi avessero rinunciato da un giorno all’altro alla gioia, all’allegria e al gusto che può dare il cibo. Tra le righe si legge Vuoi essere vegetariano o vegano? Peggio per te!. E questo fenomeno caratterizza sia i ristoranti più antichi e quindi comprensibilmente meno inclini a cambiare abitudini, sia quelli più nuovi, dove gli chef a volte non hanno dimestichezza con i piatti veg e magari li improvvisano presi dallo stato di necessità di soddisfare il cliente. A Milano succede anche in locali di design dalle molte pretese ubicati in zone di prestigio come Brera e Garibaldi. Specchio per le allodole degli avventori sono i termini: bio, eco, naturale, veg, km zero.

La nuova guida Viaggia vegan di Food Vibration
Non è un caso che The Vegetarian Chance da due anni proponga un concorso internazionale di alta cucina vegetariana che in giugno giungerà alla sua terza edizione. Il nostro obiettivo è dimostrare con i fatti, o meglio con i piatti, che mangiare vegetariano e vegano può essere un’esperienza gastronomica superiore ad ogni altra.
In aiuto a chi non considera gli animali fonte di nutrimento c’è ora in libreria anche una nuova utile guida pubblicata da Food Vibration: Viaggia vegan. Il volume indica per ogni regione italiana strutture dove è possibile mangiare vegano senza interferenze carnivore. Nell’introduzione sono indicati i principi che caratterizzano gli indirizzi segnalati: local, organic, veg ed eco. Uno stimolo ad andare a visitare i luoghi segnalati è dato dalle interessanti storie personali dei gestori raccontate in ogni scheda. Informazioni di viaggio utili si trovano anche direttamente nel sito di Food Vibration.