Ecco come Pietro Leemann racconta il suo esperimento sull’acqua a Identità Golose:
L’acqua, come dimostrato dal noto scienziato Giapponese Masaru Emoto, ha una vibrazione che è modificata dalle influenze del mondo esterno. A seconda del luogo da dove sgorga o dove è raccolta, ma anche dell’influenza data da una musica o da una frase, questa si ordina o si disordina.
Di fronte al pubblico di Identità Golose ho compiuto un esperimento coinvolgente che esemplificasse questa teoria. Prima di venire a Milano ho raccolto una certa quantità di preziosa acqua di fonte a Giumaglio, il paesino dove vivo in Svizzera. L’ho divisa in due parti. Ho versato la prima in bicchierini segnati di azzurro. E ho poi purificato la seconda recitando delle preghiere e l’ho versata in altri bicchierini. Ho chiesto al pubblico di assaggiare dai bicchierini le due acque per percepirne la differenza. Prima un bicchierino marcato di nero e poi uno senza marchio. L’esperimento è riuscito e il pubblico lo ha percepito. La seconda acqua, quella sulla quale avevo recitato le preghiere, ha subito una trasformazione: naturalmente in meglio. La prima acqua era più spigolosa, la seconda aveva acquisito un gusto rotondo e scintillante. Laurent Lavoisier affermava che nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma. La trasformazione può in realtà essere veicolata da una giusta consapevolezza.