
Suolo in tempi di cambiamenti climatici
Gli esseri umani dovunque sul pianeta sono sempre molto impegnati a cercare risorse e ricchezza nel sottosuolo. Sempre più in profondità: petrolio e gas in primis, ma poi anche minerali rari e diamanti e alla fine pure acqua, che in superficie spesso scarseggia. Guardano “sotto” invece di guardare “sopra”, quello che hanno di fronte agli occhi: il suolo. La vera ricchezza e il vero segreto per la nostra sopravvivenza è lì, davanti a noi, il suolo, quello che ci dà da mangiare dal quale nascono i vegetali che ci consentono di sopravvivere. L’idea che il suolo si possa manipolare a piacimento si rivela ogni giorno più sbagliata. Il suolo vive di vita propria e se noi annulliamo questa vita di fatto annulliamo noi stessi. Quante volte abbiamo preso tra le mani della terra senza sapere che stavamo entrando in contatto con un numero di organismi così enorme da superare quello degli abitanti della terra? Questi organismi a noi invisibili lavorano instancabilmente a frantumare, decomporre e digerire le piante morte. Creano il nutrimento per le piante nuove. E non agiscono in silenzio, fanno rumore, emettono suoni che noi abitualmente non eravamo abituati a percepire fino a quando non è entrato in scena Marcus Maeder, un artista e ricercatore svizzero.

Marcus Maeder
È suo il progetto artistico e interdisciplinare Sounding Soil creato nell’ambito della sua ricerca di dottorato in scienze ambientali all’università ETH di Zurigo. Il progetto si propone di rilevare con appositi sensori i suoni degli ecosistemi e verificare se esista una correlazione tra la valutazione della varietà delle piante, le proprietà del suolo e i rumori registrati degli organismi edafici (che hanno rapporto col suolo) nelle superfici oggetto dell’indagine. Diverse colture sono poste a confronto dagli studenti ricercatori per arrivare a una valutazione sulla biodiversità del suolo. La procedura di rilevamento prevede l’uso di un microfono speciale per il suolo. Questa tecnica di utilizzo di registrazioni sonore per studiare l’ambiente è chiamata ecoaustica. Attraverso i suoni si analizzano le relazioni ecologiche. Infatti quasi ogni organismo produce onde sonore sia muovendosi che comunicando. Ascoltando possiamo verificare quale organismo fa cose in determinate circostanze e possiamo anche contestualizzare l’attività dell’organismo in rapporto ai suoni dell’ambiente. Questi suoni premettono di esprimere una valutazione sulla biodiversità del suolo. Là dove viene applicata l’agricoltura biologica i suoni sono molto più intensi, più vari e segnalano di fatto più vita. Un suolo sano contiene un’ampia varietà di piante, animali e funghi. Il progetto è stato presentato al pubblico durante la manifestazione Soil to soul a Zurigo dal 16 al 18 settembre 2021. Il tema della manifestazione, che tornerà dal 15 al 17 settembre 2022 nell’ambito di Food Zurich, è il futuro del cibo la sostenibilità e la difesa dell’ambiente. Provate anche voi ad ascoltare qui i diversi suoni del suolo svizzero.
In questo video alcuni visitatori raccontano la loro esperienza con Sounding Soil