The Vegetarian Chance

So I am living without fats, without meat, without fish, but am feeling quite well this way. It always seems to me that man was not born to be a carnivore."(Albert Einstein) August 3, 1953

Auguri dal pianeta dell’Antropocene

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Foto di Ria Sopala da Pixabay

Alla vigilia di un nuovo anno siamo soliti rinnovare la nostra fiducia nel futuro, un tempo che non conosciamo e che dunque può riservarci delle belle sorprese. Come esseri umani siamo intimamente convinti di essere destinati a un progresso continuo. La nostra presunta infinita intelligenza ci lascia pensare che saremo in grado di debellare le malattie, di instaurare una pace perenne, di disporre tutti equamente di cibo e spazio per vivere in armonia. La sensazione che il bilancio delle nostre azioni finirà comunque per essere positivo è una costante. Eppure qualcosa negli ultimi anni sta cambiando e non possiamo più permetterci gli stessi auguri formali e stereotipati. Conosciamo già in parte il nostro domani su questo pianeta e sappiamo che il progresso al quale ci siamo sempre aggrappati ricchi di speranza è già diventato in parte un regresso. Inquinamento, consumo indiscriminato di risorse non rinnovabili, annientamento della biodiversità, scelte alimentari insensate ci stanno trasformando in nemici di un ambiente dove conviviamo con altri esseri viventi. Viviamo nell’era geologica dell’Antropocene e dunque siamo sempre più responsabili del nostro destino, di quello che avverrà nel 2020, nel 2021, nel 2022 e così via anno dopo anno. Senza pensare di essere onnipotenti e di poter evitare i fenomeni naturali negativi abbiamo però la certezza di poter agire: per noi stessi e gli orsi, ai quali sta mancando il ghiaccio sotto le zampe.

On the eve of a New Year we are used to renew our confidence in the future, a time we do not know and that can therefore reserve us some nice surprises. As human beings we are intimately convinced that we are destined to continuous progress. Our supposedly infinite intelligence lets us think that we will be able to eradicate disease, to establish a perennial peace, to have all of us equally provided with food and space to live in harmony. The feeling that the balance of our actions will end up in positive terms in any case is a constant. However, something is changing in recent years and we can no longer afford the same formal and stereotypical wishes. We already know part of our tomorrow on this planet and we know that the progress we have always clung on to with hope has already become in part a regression. Pollution, indiscriminate consumption of non-renewable resources, annihilation of biodiversity, senseless food choices are turning us into enemies of an environment where we live with other living creatures. We live in the geological era of the Anthropocene and therefore we are increasingly responsible for our destiny, for what will happen in 2020, 2021, 2022 and so on year after year. Without thinking that we are omnipotent and that we can avoid the negative natural phenomena, nevertheless, we are sure that we can act: for ourselves and the bears, who are missing the ice under their paws.

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