
Mangiare frutta e verdura da giovani protegge dalle malattie cardiache
Nel raccontare a qualcuno che siete vegetariani o lo siete diventati vi sarà certamente capitato di registrare questa reazione: «Però non sei vegano, vero? Non sei un estremista?». E a quel punto la vostra risposta potrebbe essere rassicurante «No, non sono vegano, sono un moderato», oppure polemica «Non sono vegano, ma potrei diventarlo e non ci vedo nulla di estremo». Da qui partirebbe certamente una discussione con frasi del tipo «I vegani non mangiano niente. Sono tristi e denutriti», «L’uomo ha sempre mangiato carne, è nella sua natura», «Non mi faccio imporre da nessuno cosa mettere nel piatto». Ma è davvero così? Sono proprio i vegani gli estremisti? O non piuttosto chi attraverso l’industrializzazione dell’agricoltura, la grande distribuzione, l’industria alimentare orientata solo al profitto ci indirizza incoscienti verso un unico e uniforme tipo di alimentazione fino al punto da assurgerla a cultura irrinunciabile, a tradizioni da preservare?
È davvero da estremisti domandarsi se mangiare prodotti animali sia salutare? Se sia salutare non sapere e non interessarsi degli ingredienti nascosti nella carne? Se le nostre scelte nutrizionali di oggi siano davvero le migliori e le uniche possibili? Perché sembra a molti così assurdo credere in una correlazione tra cibo e salute?

I vegani hanno un microbioma più sano nel loro intestino
Il conformismo è un comodo rifugio per chi non ha voglia di pensare, per chi crede che su certi temi si possa decidere una volta per tutte nella vita e mai più rimettersi in discussione. Ma alla fine qualche notizia filtra e fa traballare le nostre secolari certezze. L’OMS, per esempio, sostiene che la carne lavorata è cancerogena al pari di sigarette, asbesto e plutonio.
Cinquanta grammi al giorno di carne lavorata aumentano del 18% le possibilità di ammalarsi di cancro al colon retto. E non si tratta di ipotesi, ma il il frutto di 800 studi in dieci paesi diversi. Informazioni come queste sono contenute nel documentario What the health, visibile sul circuito di Netflix.

Consumare proteine animali aumenta il rischio di contrarre il diabete
Il regista Kip Andersen ci guida in un suo personale percorso alla scoperta di come malattie croniche possano essere prevenute o rese reversibili cambiando la propria dieta. Ne parlano medici, ricercatori e avvocati dei consumatori. Il film rivela come negli Usa le istituzioni governative e le organizzazioni sanitarie siano a tal punto condizionate dai grandi affari da mettere in pericolo la salute di tutti senza scrupoli.

Ecco il panino consigliato dall’American Heart Association!!