L’allarme lanciato dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (Iarc), parte dell’Oms, ha gettato nel panico i buongustai amanti della carne e dei suoi derivati. Per salvaguardare la nostra salute dovremmo mangiar male: è il timore dei buongustai. Senza carne la buona cucina non esisterebbe o sarebbe comunque fortemente limitata nelle sue espressioni. Ma sono proprio così sicuri questi buongustai di conoscere a fondo le virtù gastronomiche del mondo vegetale? Di aver davvero mai assaggiato le verdure e la frutta di stagione come protagonisti del piatto e non come tristi e talvolta persino fastidiosi comprimari di piatti di carne? La domanda vera che ci si dovrebbe porre non è “possiamo fare a meno della carne?”, ma piuttosto “possiamo fare a meno delle verdure?”. Possiamo in un mondo sempre più globalizzato e industrializzato rinunciare a sapere cosa mettiamo in bocca o peggio cosa facciamo scivolare nel nostro intestino? Possiamo ignorare che viviamo in media più a lungo, ma sempre più malati cronici anche a causa della cattiva alimentazione? Orientarsi verso il vegetarianismo è un’opportunità per dare una risposta a tutte queste domande e per conquistare la forza di mettere in discussione il nostro modo di nutrirci ogni giorno.