
Il picnic con Neal Barnard
Cinque edizioni del Festival The Vegetarian Chance e mai la stessa sede, mai gli stessi ospiti, mai un programma simile all’altro, ma sempre lo stesso messaggio: la cucina a base vegetale fa bene al palato, alla salute, al pianeta, allo spirito e anche al portafoglio. Quest’anno ci siamo concentrati sul cambiamento climatico con il tema Mangia la foglia, salva il pianeta”. Questo filo conduttore si è potuto ritrovare nei diversi appuntamenti del Festival. Significativo e concreto è stato il primo quando sono saliti sul palco gli agricoltori, sempre più presenti in diversi mercati. Ne abbiamo scelti tre del Mercato della Terra Slow Food e abbiamo chiesto loro di raccontarci le loro difficoltà, il loro impegno per metterci a disposizione cibo biologico e sano, saporito e interessante. Intervistati da Gabriele Eschenazi sono saliti sul palco Giancarlo Colombo, El Giardinet, Marisa del Corno di Pioppo Tremulo, Aina Pacifico di Cascina Dulcamara. Hanno spiegato al pubblico come il cambiamento climatico produca danni alle colture in diversi modi e cioè non distrugga solo fisicamente le piante, ma provochi anche la proliferazione di malattie e parassiti fino a poco tempo fa sconosciuti nelle nostre zone. Aina Pacifico ha esemplificato con delle immagini i danni da raffiche di vento violente ai suoi alberi di noci. Marisa del Corno ha spiegato il valore della biodiversità raccontando come sia utile piantare sempre in contemporanea varietà diverse di fragole o pomodori, che hanno reazioni diverse rispetto a malattie e parassiti. Giancarlo Colombo ha spiegato come sia importante che siano gli stessi consumatori a difendere la biodiversità nutrendosi di un’ampia varietà di prodotti. Al suo banco posizionato all’ingresso si poteva mangiare la foglia nel vero senso della parola con una varietà incredibile di erbe selvatiche, fiori e insalate. Piante fresche appena colte dal campo, il modo migliore per assorbire la loro energia vitale. Non sempre questo è possibile e allora ci viene in aiuto la conservazione, quella antica con il sole, l’essicazione, e quella moderna con la catena del freddo, la surgelazione proposta dal nostro partner Orogel, nel cui spazio si è svolto uno show cooking dello chef Pietro Leemann con il piatto Anima Mundi, un tortino di patate e lenticchie, con salsa magrebina e crema di avocado siciliano. Il mondo ha un’anima, noi facciamo parte di quest’anima e quindi siamo un tutt’uno in questa relazione, la spiegazione del titolo nelle parole dello chef. Ad accompagnarlo per raccontare le virtù delle verdure anche surgelate quando quelle fresche non sono disponibili c’era la nutrizionista Elisa Brighenti.

Neal Barnard, Pietro Leemann, il sindaco Beppe Sala, Gabriele Eschenazi
L’ospite d’onore del Festival, il medico e ricercatore americano Neal Barnard, presidente del Physicians Committee for Responsable Medicine, ha tenuto banco dalle 13 alle 16. E a incontrarlo è arrivato anche il sindaco di Milano Beppe Sala. Si è iniziato con un picnic preparato dall’Officina del Gusto di Agnese Z’Graggen in cestini Comieco e poi con una conferenza tradotta con competenza da Jenny Sugar, unica health&food coach in Italia certificata dallo stesso Barnard. Il picnic, al quale, hanno partecipato oltre cento persone aveva lo scopo di coinvolgere il pubblico in un’esperienza nutrizionale concreta e non solo teorica. Il dialogo tra Barnard e Leemann, gli interventi del pubblico raccolti da Gabriele Eschenazi hanno trasmesso ai convenuti un senso di partecipazione, che ha poi caratterizzato anche la conferenza. Neal Barnard non ha solo spiegato come i prodotti animali e un eccesso di consumo di grassi anche vegetali siano causa di cattiva salute e spesso malattie croniche, ma ha coinvolto il pubblico con giochi semplici, ma efficaci per invitare tutti noi a riconsiderare il rapporto col mondo animale. Eccone un esempio: un gatto, che è carnivoro, di fronte a un coniglio manifesta il desiderio di mangiarlo, un bambino di fronte allo stesso coniglio lo vorrebbe accarezzare d’istinto. Non basta forse questo a capire che l’uomo non nasce carnivoro? E che questa “voglia di carne” sia di grave danno al pianeta lo ha spiegato poco dopo Federica Ferrario, responsabile Campagna Agricoltura Sostenibile di Greenpeace, nel dibattito con Silvia Ceriani, responsabile comunicazione Terra Madre e moderato da Venetia Villani, direttore di Cucina Naturale. Nel suo intervento Federica Ferrario ha ribadito come i prodotti di origine animale siano responsabili di circa il 60% delle emissioni climatiche legate al cibo. La carne e i prodotti lattiero-caseari sono gli alimenti con gli effetti più dannosi sul nostro clima e sull’ambiente in generale. Silvia Ceriani ha invece raccontato alcune storie di agricoltori che nel mondo sono vittime del cambiamento climatico non solo a causa delle intemperie, ma anche per aver rinunciato ai valori della biodiversità. Nel 2014 in Thailandia un’ondata di freddo causò la perdita del 60 per cento delle piantagioni di caffè per chi aveva scelto la monocultura, ma non a chi aveva associato alle colture del caffè quelle di avocado, noci macadamia e tè. Da qui si capisce l’importanza di mantenere la biodiversità e di applicare i principi dell‘agroecologia. La stessa biodiversità che si ritrova nei piatti del Joia come Wild, la ricetta che Sauro Ricci ha eseguito e raccontato nel momento dedicato alla Joia Academy nelle cucine Electrolux Professional: erbe selvatiche e fiori del bosco combinate con pesto di avocado, asparagi bianchi, guazzetto di asparagi verdi e acetosella, spuma soffice all’aglio orsino. Che per comprendere meglio il nostro rapporto con Madre Terra ci sia bisogno anche di spiritualità lo ha spiegato il professor Marco Ferrini direttore del Centro Studi Vedici Bhaktivedanta quando ha ricordato che l’essere umano vive in relazione con l’universo e i suoi elementi costituenti e quanto sia sbagliato dunque pensare che la nostra salute sia separata dalla qualità del cibo che scegliamo e quanto sia insensato ritenere di essere diversi dall’ambiente in cui viviamo.
Domenica 13 è stata la giornata del Concorso Internazionale (vedi articolo precedente)
Per recuperare la coscienza ambientale servono progetti concreti e aziende che li sposino. È questo il caso del nostro partner Lavazza, che domenica con Michele Cannone ha presentato al pubblico il progetto globale ¡Tierra!, che ha coinvolto oltre cento famiglie di agricoltori colombiani nel ripristino di piantagioni di caffè nella zona di Meta, che per anni è stata martoriata dalla guerriglia. Quest’anno per la prima volta abbiamo proposto un’attività per famiglie e ci siamo avvalsi della professionalità di Slow Food, che in due sessioni ha proposto con la formatrice Alessandra Zambelli il tema della biodiversità presentando ai bambini diverse varietà di mele, cereali e legumi da identificare attraverso gusto, forma e tatto. E in conclusione le istruzioni per leggere le etichette narranti dei prodotti di presidio Slow Food. Anche in un Festival come The Vegetarian Chance impostato sulla condivisione può essere utile qualcuno che dia una scossa. E a ricoprire questo ruolo ci ha pensato Leonardo Caffo, che nel presentare il suo ultimo libro Fragile Umanità, il postumano contemporaneo ha spiazzato i suoi interlocutori Giovanni Caprara (Corriere della Sera), Claudio Agostoni (Radio Popolare), Corinna Agostoni, blogger, disegnando un quadro molto negativo della società contemporanea, dove il termine “umano” non avrebbe alcuna accezione positiva se non quello di affermare la nostra superiorità sugli animali: l’antropocentrismo, una concezione dannosa per il pianeta. Caffo ha sfatato anche il mito degli animali domestici che, secondo lui, non sono nient’altro che suppellettili al servizio dell’uomo. La sua sferzante ironia ha toccato anche cibi vegani quando ha raccontato di quando si è sentito in imbarazzo per aver avuto “voglia di tofu”, un alimento davvero poco appetitoso…….A chiudere il programma quest’anno è stato il comico Nando Timoteo presentato dal partner Ricola. Timoteo ci ha riportato “sulla Terra” scherzando sulla nostra vita quotidiana, sui rapporti donna-uomo, dove a volte gioca un ruolo importante anche la scelta alimentare.Nella due giorni di The Vegetarian Chance i visitatori hanno potuto assaggiare e acquistare verdure e frutta biologica, vini naturali, succhi estratti, aceti pregiati, “pasta” di legumi, panini, dolci e gelati vegani, degustare i prodotti dei partner Lavazza, Ricola, Vestri e Rossorapa, acquistare libri in tema da Bookcatering, passeggiare tra le foto di Agnese Z’Graggen e Tosi Photography, farsi suggestionare dai disegni di Vittorio Pavoncello sul tema Dal cielo la manna.
Un Festival completo e vario dove ognuno ha potuto trovare il suo posto.